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1° Comandamento • IO  SONO  IL  SIGNORE,  TUO   DIO NON AVRAI ALTRI DÈI DI FRONTE A ME
(Libro dell’Esodo 20,2-6)

Cerco di mettere il Signore al primo posto nella mia vita, o lo sostituisco con altri dèi di materia, di senso, di pensiero?
Amo Dio?
Ho fede nella sua Parola, riconoscenza per la sua Bontà, fiducia nella sua Provvidenza, timore per la sua Giustizia, rispetto della sua Santità?
Ascolto, venero, medito, insegno, vivo la Scrittura che ascolto in chiesa e che leggo nei libri sacri?  
In ogni cosa che faccio penso a Dio per agire bene e non sbagliare?
Medito sul suo Amore e su ciò che mi attende dopo la morte?
Nutro la mia fede con la preghiera, i sacramenti, la meditazione, la lettura spirituale, la catechesi, il silenzio, la mortificazione, la carità?
Credo nella supremazia di Dio rispetto all’uomo, dell’anima rispetto al corpo, del cielo rispetto alla terra?
Credo nella vita eterna?
Osservo i precetti della Chiesa e pratico la vita cristiana, senza lasciarmi sopraffare dalle cose e dagli affanni di questo mondo?
Credo in ciò che il Magistero mi propone, la fede mi assicura e Dio mi promette?
Amo la Madonna, venero i santi, onoro gli angeli, prego per i defunti, sono di esempio ai vivi?
Ricevo degnamente l’Eucarestia, facendo del mio corpo il tempio dello Spirito Santo?
Cerco di vivere in casa e nella società ciò che professo in chiesa?
Vado in cerca di  religioni, correnti, rivelazioni, teorie diverse da quelle proposte dalla fede cattolica?
Faccio ricorso a cartomanti, maghi, pratiche superstiziose, spiritismo?
Mi dissocio da ogni forma di ateismo e di materialismo con la mia fede, la mia parola e il mio buon esempio?
Faccio dell’esperienza di Dio e della santità lo scopo principale della mia vita?
Ringrazio il Signore per i grandi doni che mi offre ogni giorno?
Rispondo al suo amore impegnandomi a compiere la sua volontà e la mia vocazione?

2° Comandamento • NON PRONUNCERAI INVANO IL NOME DEL SIGNORE
(Libro dell’Esodo 20,7)

Sono un testimone della fede nei pensieri, nelle parole e nelle opere?
Ho imprecato e bestemmiato contro Dio e la sua giustizia?
Ho offeso o banalizzato il nome di Dio, di Gesù Cristo, della Madonna, degli Angeli e dei Santi, con volgarità, parolacce, irriverenze?
Ho deriso, disprezzato o criticato malignamente la Chiesa, i suoi ministri, le sue attività, i suoi organismi, le sue liturgie e altre opere religiose?
Uso un linguaggio casto, umile, gentile e buono nell’esprimermi?
Venero le immagini, i segni e gli oggetti sacri, o mi sono servito di essi per interesse o altri scopi disonesti?
Ho giudicato pubblicamente l’agire di Dio e dei suoi ministri?
Ho preso le parole della Bibbia in modo superficiale, frettoloso e scorretto?
Mi distraggo facilmente nella Santa Messa, durante la liturgia e la preghiera?
Sono coerente a ciò che credo e professo con la bontà della mia vita e la verità della mia parola?
Sono di cattivo esempio per la mia condotta a chi mi vive accanto, specialmente bambini, consacrati, devoti?
Ho tradito il Signore ed ho rinnegato la fede col peccato e altre gravi mancanze?
Ho acconsentito a teorie e ragionamenti contrari alla rivelazione divina e alla tradizione ecclesiale?
Ho abusato del nome di Dio per approvare situazioni e discorsi contrari alla fede cattolica?
Ho messo in dubbio l’unicità, la santità e l’universalità della rivelazione cristiana?

3° Comandamento • RICORDATI DEL GIORNO DI FESTA PER SANTIFICARLO È IL GIORNO IN ONORE DEL SIGNORE, TUO DIO
(Libro dell’Esodo 20,8-11)

Consacro la domenica  come giorno del Signore, partecipando con devozione alla Santa Messa in spirito di fede, di riconoscenza e di preghiera?
Ascolto la Parola di Dio con attenzione, meditandola nel mio cuore e cogliendo le esortazioni del sacerdote?
Mi preparo a ricevere l’Eucarestia con purezza di corpo, di anima e di mente, pensando che sto ricevendo il Signore e come lo posso amare?
Vivo la santa Comunione come incontro d’amore con Gesù, vivo e vero, il quale ha dato la sua vita per noi e ci chiama alla gloria della santità?
Ringrazio Dio per tutti i suoi benefici?
Lo riconosco come Padre, come vero ed unico mio Bene?
Faccio della domenica un tempo di riposo dal lavoro, un tempo di crescita spirituale, di amore familiare, di umana comunione, di utile riflessione, di onesto svago e di sano divertimento?
Se per vari motivi non posso partecipare alla Messa festiva, mi propongo di fare comunque un
momento di preghiera o di lettura spirituale, di compiere una visita in chiesa o di accostarmi all’Eucarestia il primo giorno disponibile?
Mi oppongo a chi vuol fare della domenica un giorno di lavoro continuato per scopi commerciali?
So essere di esempio, rinunciando personalmente al lucro in giorno di festa per il mio bene spirituale e quello della mia famiglia?
Ho profanato la domenica con azioni cattive o mancando gravemente a un dovere di carità per il mio interesse personale?
In giorno di festa ho amato troppo me stesso: le mie cose, i miei interessi, i miei piaceri, senza ricordarmi di Dio, della mia anima, della famiglia, dei bisognosi, del prossimo?
Medito sul senso della vita, rinnovando il mio impegno d’amore verso i genitori, il  coniuge, i figli e tutte le persone che mi circondano?
Quando esco di chiesa so essere più buono e impegnato, mettendo in pratica nel quotidiano ciò che
professo nella fede?
Vivo la Parola o la ascolto soltanto?

3° Comandamento • ONORA TUO PADRE E TUA MADRE
(Libro dell’Esodo 20,12)

Amo, rispetto, aiuto, venero, consolo, assisto i miei genitori?
Li onoro con una vita santa, oppure li faccio soffrire con il mio cattivo comportamento e il mio disamore? Prego per loro e li aiuto nella via del bene?
Onoro con la mia vita onesta e santa il buon nome della famiglia?
Corrispondo con generosità e riconoscenza all’amore dei miei genitori, dei familiari, dei benefattori?
So essere testimone di carità, di letizia, di simpatia, di semplicità, di impegno e di misericordia nel nucleo familiare e sociale in cui vivo?
Sono un vero amico per i miei cari, preoccupandomi di non giudicare e non disprezzare chi sbaglia, ma di compatire e sollevare chi cade?
Sono un amico solo a tavola o anche nel momento del bisogno?
So essere disponibile e generoso in casa, cercando di non dare mai cattivo esempio e di apprezzare il
lavoro degli altri?
So ascoltare chi mi parla e soddisfare chi mi  interpella?
Amo i miei familiari in Dio e Dio nei miei familiari, testimoniando con l’amore la mia fede e con i fatti il mio amore?
Faccio il possibile di rimanere vicino ai miei genitori, assistendoli nella loro casa o accogliendoli nella mia?
Compatisco con amore di figlio le loro debolezze e necessità dovute alla vecchiaia?
Considero i loro ultimi diritti come i miei primi doveri?
Tratto gli anziani con rispetto e sensibilità, custodendo le loro esperienze di vita ed offrendo le mie capacità umane?
Mi prodigo per i valori della famiglia e i diritti umani?
Venero la Chiesa e i suoi insegnamenti?
Rispetto le autorità statali e le leggi che regolano la nostra nazione, quando non sono contrarie alla giustizia, al diritto umano e al volere divino?

5° Comandamento • NON UCCIDERE
(Libro dell’Esodo 20,13)

Ho ucciso in me e negli altri la vita, la stima, la grazia, lasciandomi andare al peccato?
Sono causa di morte spirituale nelle anime attraverso lo scandalo, la condotta, la parola, il pensiero, la mancanza di fede, i vizi capitali?
Amo il prossimo come me stesso, o invece lo rifiuto e lo emargino?
Odio e maledico chi mi nuoce e mi contrasta?
Sono di aiuto alla vita materiale e spirituale di chi vive con me?
Sono paziente nelle contrarietà, oppure mi vendico subito del male ricevuto?
Perdono chi mi offende e prego per chi mi perseguita, per amore di Dio?
Aiuto chi è debole, rialzo chi cade, compatisco chi sbaglia, oppure giudico severamente e senza carità?
Ho consigliato, favorito, procurato l’aborto, l’omicidio, l’eutanasia, il suicidio?
Impedisco la vita nel suo nascere con pratiche contrarie alla morale cristiana?
Faccio il male e propongo agli altri la mia cattiva condotta?
Esagero nel mangiare, nel bere,  nel fumo, nell’uso dei farmaci, nel vizio, nelle imprudenze, nell’ozio? Faccio uso di droghe o di altri eccitanti dannosi?
Sono prudente e sobrio nello svago e nei divertimenti?
Sono causa di pericolo in casa, sul lavoro, nel tempo libero, nella guida?
Mi espongo alle tentazioni senza vigilanza e riflessione?
Ho causato il dolore o anticipato la morte a persone anziane, abbandonandole a se stesse o mettendole in casa di riposo?
Trascuro e disprezzo la natura, causando disordine, inquinamento, disagio?

6° Comandamento • NON COMMETTERE ADULTERIO
(Libro dell’Esodo 20,14)

Ho peccato di adulterio, tradendo il mio coniuge con rapporti sessuali fuori del matrimonio,
o anche solo con la volontà di possedere un’altra persona?
Provoco l’infedeltà e la crisi sentimentale con il mio comportamento poco premuroso e affettuoso?
Sono sensibile alle esigenze del mio coniuge e cerco di farlo felice anche con piccoli gesti d’amore? Nell’intimità coniugale cerco solo il mio piacere carnale, trascurando la dolcezza e l’armonia dei gesti? Sono libidinoso, oltrepassando il volere di Dio?
Evito le occasioni di peccato e i peccati di occasione?
Ho rapporti sessuali con il mio compagno, senza attendere il matrimonio benedetto dal Signore?
Cado spesso nel peccato impuro da solo?
Perdo tempo materiale e grazia soprannaturale, guardando programmi televisivi immorali?
Acquisto e diffondo materiale pornografico?
Contribuisco col mio comportamento al dilagare della corruzione e dell’impudicizia?
Disapprovo e condanno prostituzione, pedofilia, omosessualità, spettacoli osceni?
Vivo l’amore sessuale con ordine e maturità cristiana?
Credo nell’importanza della famiglia, dei figli e della fedeltà matrimoniale per amore di Dio e il bene del mondo?
Amo la mia donna o il mio uomo nell’anima, oltre che nel corpo?
Sono buono e affettuoso con chi vive con me?
Creo divisioni in famiglia con il mio comportamento anticristiano?
Credo nel valore della castità per il regno dei cieli?
Considero Dio come il mio primo e grande Amore?

7° Comandamento • NON RUBARE
(Libro dell’Esodo 20,15)

Ho preso terreni, proprietà, cose, denaro, lavoro, stima, occupazioni, affetti non miei?
Mi propongo di restituire ciò che non è mio e di non rubare più? Approfitto di chi è semplice, debole, buono, inabile o incompetente, derubandolo ingiustamente?
Sfrutto con inganno la generosità altrui?
Ho rubato la donna o l’uomo del mio prossimo, causando separazione, divorzio o altre forme di male materiale, morale e spirituale?
Cerco di essere distaccato dalle cose terrene?
So rinunciare a qualcosa di me per mettere pace e armonia in famiglia o sul lavoro?
Le ingiustizie sociali e i bisogni altrui mi lasciano indifferente? Spreco ciò che potrebbe servire ad altri?
Rispetto i diritti umani?
Mi preoccupo di non danneggiare in alcun modo il mio
prossimo, specie i piccoli, gli anziani, gli umili?
Sono giusto nel mio rapporto con i colleghi, i dipendenti,
i datori di lavoro, operando con onestà, impegno e competenza? Frodo lo stato evadendo le tasse o aiutando e consigliando a non pagarle?
Verso ciò che è richiesto per   i servizi pubblici che mi sono offerti?
Rispetto la natura e i beni universali come un patrimonio a disposizione di tutti?
Sono avaro nel gestire, ingordo nell’avere, geloso nel possedere, ingiusto nel chiedere, insensibile nello sprecare, impietoso nel pretendere?
Sfrutto, per interesse egoistico e per guadagno illecito, cose  o servizi non miei?
Assolvo al più presto i miei debiti?
Diffondo maldicenze per danneggiare il mio prossimo
e impossessarmi dei suoi averi?

8° Comandamento • NON PRONUNCIARE FALSA TESTIMONIANZA CONTRO IL TUO PROSSIMO
(Libro dell’Esodo 20,16)

Il mio parlare è sincero, semplice, leale, fedele, modesto?
Mantengo le promesse fatte?
Mi preoccupo di dire la verità, senza paura, quando è giusto e necessario per difendere o aiutare qualcuno?
So prendere posizione con fermezza per promuovere la giustizia?
So parlare quando non è bene tacere e tacere quando non bisogna parlare?
Diffondo menzogne riguardo alle persone?
Rivelo i difetti e gli sbagli altrui, evitando di scusarli, di compatirli, di correggerli?
Parlo male del mio prossimo quando è assente, senza dargli modo di chiarirsi e difendersi?
Sono impietoso nel giudicare, duro nel riprendere, lento nel perdonare?
So ascoltare non solo l’accusante ma anche l’accusato?
Sono capace di far silenzio, piuttosto che criticare, irritarmi, offendere?
Sto attento a non perdere la mia credibilità con frequenti e inutili bugie?
Educo il mio prossimo a proclamare, diffondere, testimoniare e vivere il più possibile la verità?
Ho danneggiato la Chiesa e la fede cristiana con la mia condotta scorretta?
Ho peccato di falsa testimonianza contro un membro della mia famiglia?
Ho giurato il falso, davanti a istituzioni e autorità, a danno di altre persone?
Ho cercato falsi testimoni per divulgare le mie menzogne?
Ho detto cose non vere, creando falsi pregiudizi sugli innocenti?
Mi comporto in modo coerente con ciò che credo e affermo?
Parlo bene e agisco male, parlo molto e faccio poco?
La mia parola corrisponde alla mia vita, la mia fede corrisponde al mio cuore?
Sono gentile, affabile e generoso fuori casa, mentre sono scontroso, incontentabile e iracondo in famiglia?
So riprendere o allontanare chi ha la lingua facile e il cuore maligno verso gli altri?

9° Comandamento • NON DESIDERARE LA MOGLIE DEL TUO PROSSIMO
(Libro dell’Esodo 20,17)

Guardo con fame di sensi la donna o l’uomo non miei?
Sono prudente negli sguardi, casto negli atteggiamenti, temperante nei desideri, forte nei propositi?
Sono provocante nel vestire, nel parlare, nel guardare, nell’agire, con l’intento di sedurre, tentare e corrompere?
Sto attento a non rivolgere sguardi lascivi verso persone dell’altro sesso?
Cerco con bramosia avventure sessuali non buone, mettendo in pericolo la mia anima e quella degli altri?
So lodare Dio per la bellezza delle creature, senza contaminarle con attenzioni impure e disordinate?
Sono un testimone della castità evangelica, vivendo con temperanza, purezza, sobrietà e prudenza?
Medito sul grande valore della verginità per il regno dei cieli?
Sono avido nei piaceri, insaziabile nei desideri, libero nei pensieri, audace negli atteggiamenti, provocante negli atti?
So dominare i miei impulsi carnali per non offendere Dio e la sua legge, ma anzi mettendoli a servizio del bene?
Considero le persone dell’altro sesso non come oggetti di piacere ma come fratelli da amare e da salvare?
Cerco il loro bene spirituale? Amo la loro anima?
Sono geloso oltremisura verso mia moglie o mio marito,  il  mio ragazzo o la mia ragazza?
Rispetto la sua libertà e dignità personali?
Faccio il possibile per aiutare le coppie in crisi, offrendo il mio aiuto cristiano, la mia fraterna parola, la mia comprensione umana, la mia sincera preghiera,  la mia testimonianza evangelica?
Mi accontento della sposa o dello sposo che il Signore mi ha fatto incontrare, accettando i  suoi limiti e sopportando i suoi difetti?
Sono un testimone di amore vero, di maturità affettiva e di fede cristiana?

10° Comandamento •  NON DESIDERARE ALCUNA  COSA CHE APPARTENGA AL TUO PROSSIMO
(Libro dell’Esodo 20,17)

Sono invidioso del mio prossimo?
Rispetto la sua vita, il suo lavoro, le sue abitudini, le sue proprietà, il suo denaro,  i suoi affetti?
Mi accontento di ciò che il Signore mi dà e vuole da me?  I miei desideri sono conformi alla sua legge?
Ringrazio Dio per i favori che mi concede ogni giorno e che non sempre so riconoscere?
Esagero nello spendere in cose inutili e superflue?
Desidero più di ciò che è conveniente volere, e voglio più di ciò che è necessario avere?
Pecco di egoismo, di gola, di avidità?
Mi affanno per le cose della terra, perdendo di vista i beni del cielo e i veri valori della vita?
Cerco di essere distaccato dalle cose terrene e povero di beni materiali, per essere disponibile all’amore fraterno e ricco di virtù?
Rifletto che la vita non dipende dai beni che ho, ma dalla grazia di Dio?
Sono ipocrita nel giudicare chi è ricco, pretendendo ciò che non ho guadagnato e volendo raccogliere ciò che non ho seminato?
So ringraziare Dio e la società per il benessere che mi è offerto?
Critico e invidio malignamente chi può disporre di case, servitù, macchine,  viaggi,   affari, vacanze, divertimenti, relazioni sociali?
Mi lascio attirare e sedurre da mode, tendenze, ideologie, politiche, consumismi, contrari al Vangelo e alla libertà dei figli di Dio?
Desidero la virtù e il bene del mio prossimo, anziché le sue proprietà?
Voglio la felicità di tutti e prego Dio di realizzarla?
Il mio desiderio per qualcosa è causa di male a me e agli altri

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