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INTRODUZIONE
IL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO <Parte prima
ORIGINE - DIFFUSIONE - SPIRITUALITÀ
ORIGINE.
L'8 maggio 1972 don Stefano Gobbi partecipa ad un pellegrinaggio a Fatima e, nella Cappellina delle Apparizioni, si trova a pregare per alcuni Sacerdoti che, oltre a tradire personalmente la loro vocazione, tentano di riunirsi in associazioni ribelli all'autorità della Chiesa.
Una forza interiore lo spinge ad avere fiducia nell'amore di Maria. La Madonna, servendosi di lui come di un umile e povero strumento, raccoglierà tutti quei Sacerdoti che accetteranno l'invito a consacrarsi al suo Cuore Immacolato, ad essere fortemente uniti al Papa ed alla Chiesa a Lui unita, a portare i fedeli nel sicuro rifugio del suo Cuore materno.
Si sarebbe formata cosi una schiera potente, diffusa in tutte le parti del mondo e raccolta non con mezzi umani di propaganda, ma con la forza soprannaturale che scaturisce dal silenzio, dalla preghiera, dalla sofferenza, dalla fedeltà costante ai propri doveri.
Don Stefano chiese interiormente alla Madonna un piccolo segno di conferma che Ella, prima della fine dello stesso mese, puntualmente gli diede a Nazareth, nel Santuario dell'Annunciazione.
L'origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa semplice ed interiore ispirazione che, in Fatima, don Stefano ha avuto nella preghiera.
Ma che cosa si doveva poi fare in concreto?
Nell'ottobre dello stesso anno si tentò un timido avvio, con un incontro di preghiera e di amicizia fra tre Sacerdoti nella parrocchia di Gera Lario (Como); si diede notizia di questo Movimento su qualche giornale e rivista cattolica.
Nel marzo 1973 i Sacerdoti iscritti erano una quarantina.
Nel settembre dello stesso anno, a San Vittorino presso Roma, si tenne il primo raduno nazionale con la partecipazione di 25 sacerdoti, tra gli ottanta che ormai si erano iscritti.
Dal 1974 si iniziarono i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità fra i Sacerdoti ed i fedeli; essi progressivamente si diffusero in Europa ed in ogni parte del mondo.
Fino alla fine del 2000 don Stefano Gobbi ha visitato più volte i cinque continenti per presiedere i Cenacoli Regionali, facendo più di 1000 voli di aereo e numerosi viaggi in macchina e in treno ed ha fatto 2.842 Cenacoli, di cui 1395 in Europa, 1054 in America, 105 in Africa, 146 in Asia e 142 in Oceania.
Questo costituisce una prova di come il Movimento, in questi anni, si sia ovunque mirabilmente diffuso.
DIFFUSIONE.
Il Movimento Sacerdotale Mariano è riuscito ad espandersi in maniera silenziosa e straordinaria:
In quasi tutte le Nazioni di Europa, America, Asia, Africa ed Oceania si sono ormai stabiliti i Responsabili nazionali, incaricati di raccogliere le adesioni e di seguire la formazione dei Cenacoli. Ad essi è anche affidato l'incarico di nominare i vari Responsabili regionali e diocesani, curando che tutto venga compiuto nella più grande fedeltà allo spirito del Movimento.
Data l'autonomia che viene lasciata ai Centri nazionali, non è facile fare un quadro preciso della consistenza numerica.
Ciò non è di grande importanza, poiché ci si trova di fronte a «uno spirito», che sfugge ai controlli esterni e si realizza nella misura in cui ogni Sacerdote, che vi ha aderito, cerca di vivere ogni giorno la sua consacrazione a Maria.
Dalle lettere di iscrizione ricevute, gli aderenti sarebbero ormai circa quattrocento Vescovi ed oltre centocinquantamila Sacerdoti del clero diocesano e di tutti gli Ordini e Congregazioni religiose. Per i laici, non essendovi una vera e propria iscrizione, non si può dare una cifra neppure approssimativa, anche se si tratta certamente dell'ordine di milioni.
È piacevole poi constatare l'esistenza di una larga fascia di Sacerdoti simpatizzanti; non si sono ancora iscritti al Movimento, ma dimostrano la loro solidarietà in vari modi e occasioni. Il loro numero è forse superiore a quello degli iscritti. Se vivono lo spirito del Movimento, anche se non figurano negli elenchi, fanno già ciò che in esso vi è di essenziale.
Benché, quasi senza accorgersene, si sia diventati una schiera numerosa, succede ancora che molti Sacerdoti non conoscano i confratelli, che vivono assai vicino e che appartengono al Movimento. Ciò avviene nelle regioni dove il M.S.M. è appena avviato, ma anche altrove. Ne è ragione la scarsa organizzazione di cui si dispone e che rimarrà come una sua caratteristica, ed il senso di riserbo, che conduce a non essere facili a dare elenchi e indirizzi al primo che ne faccia richiesta, trattandosi di una scelta spirituale, di un impegno soprattutto interiore.
Si assiste però ovunque a questo fatto meraviglioso: ci pensa la Madonna, attraverso i Cenacoli di preghiera e di fraternità, a far sì che i suoi Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si amino come fratelli e diventino forza di coesione fra tutto il clero.
Per la consolante realtà della Comunione dei Santi si sentono membri ancora attivi, e quanto mai vicini, quei Sacerdoti, che ci hanno già preceduto nella vita eterna. Vi sono alcuni Cardinali (il primo di loro ad iscriversi fu Giacomo Lercaro, allora arcivescovo di Bologna), molti Vescovi (si ricorda, fra gli altri, Mons. Joao Venancio Pereira, già Vescovo di Leiria e Fatima, che si iscrisse nel 1973 e morì nel 1985) ed ormai più di cinquemila preti, che hanno impreziosito i loro ultimi anni di intenso apostolato o di malattia, accogliendo e vivendo l'invito della Madonna nel Movimento Sacerdotale Mariano.
Fra essi è bene ricordare un Servo di Dio: Padre Gabriele Allegra, noto biblista e traduttore della Sacra Scrittura in lingua cinese, la cui ultima fatica fu la traduzione in cinese del libro: «Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna».
Nella sua rapida e capillare diffusione, il M.S.M. ha trovato minori difficoltà di quanto si sarebbe potuto temere.
Essendo sua caratteristica la fedeltà alla Chiesa e l'ubbidienza ai legittimi Superiori, dove costoro - soprattutto a livello di Vescovi - si mostravano benevoli e incoraggianti, le cose procedevano con maggiore facilità. Più pazienza nel sapere attendere si è dovuto usare dove l'Autorità si è mostrata perplessa o indifferente.
Soprattutto nella guida del «suo» Movimento, si avverte la presenza vigile ed illuminante della Madonna: conforta nelle difficoltà e frena negli entusiasmi; insegna ad usare con coraggio la libertà dei figli di Dio e, nello stesso tempo, impedisce di assumere atteggiamenti in contrasto o ribellione con i Superiori, il che è in contraddizione con il secondo dei punti basilari del M.S.M.: l'amore al Papa ed alla Gerarchia a Lui unita.
SPIRITUALITÀ.
A).  Che cosa è il Movimento Sacerdotale Mariano.
Il M.S.M. è un piccolo seme piantato dalla Madonna nel giardino della Chiesa. Ben presto si è fatto grande albero, che ha disteso i suoi rami in ogni parte del mondo.
È un'Opera di amore, che il Cuore Immacolato di Maria oggi fa sorgere nella Chiesa, per aiutare tutti i suoi figli a vivere, con fiducia e filiale speranza, i momenti dolorosi della purificazione.
In questi tempi di gravi pericoli, la Madre di Dio e della Chiesa si muove, senza soste ed incertezze, per aiutare soprattutto i Sacerdoti, che sono i figli della sua materna predilezione.
In questa Opera naturalmente sono usati degli strumenti; in modo particolare è stato scelto don Stefano Gobbi. Perché? In una pagina del libro viene data questa spiegazione: «Ho scelto te, perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno dirà che è opera tua. Il Movimento Sacerdotale Mariano deve essere solo Opera mia. Attraverso la tua debolezza Io manifesterò la mia forza; attraverso la tua nullità Io manifesterò la mia potenza» (16 luglio 1973).
Il M.S.M. non è quindi una sia pur lodevole associazione, con tanto di statuto e dirigenti, promossa da qualche prete o anima fervorosa, ma è «uno spirito», come ha di esso felicemente intuito il Santo Padre Giovanni Paolo II. È un qualcosa di impalpabile, ma pur forte e vivo, come sono i doni di Dio, e ha come scopo principale il vivere la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Per i Sacerdoti l'affidarsi a Maria significa prendere maggiore coscienza della propria consacrazione fatta a Dio nel giorno del santo Battesimo e della Ordinazione sacerdotale.
Il M.S.M. diventa realtà non nelle cifre, nella risonanza dei nomi, nell'efficienza dell'organizzazione, ma nella misura in cui si ascolta la Madonna e si asseconda l'opera dello Spirito Santo, a lode della Santissima Trinità.
Appartiene allo spirito del Movimento chi, iscritto o no, si consacra al Cuore Immacolato di Maria e, cercando di vivere coerentemente ed operando in obbedienza e per il bene della Chiesa, aiuta anche i fedeli a vivere l'affidamento alla Madonna.
È
È un Movimento che accoglie tutti i Sacerdoti, diocesani e religiosi, senza distinzione di età e di mansioni. Vi si iscrivono Sacerdoti sereni e ardenti di zelo, come quelli amareggiati da negative esperienze personali e di apostolato.
Il Cuore della Madonna è aperto a tutti i suoi figli; le sue braccia raccolgono ed uniscono fra loro i Sacerdoti, senza classificazioni e senza particolarismi.
La scelta di predilezione non è da parte della Madonna, che si rivolge decisamente a tutti: «Quanto comunico a te, figlio, non ti appartiene, ma è per tutti i miei figli Sacerdoti, che Io prediligo» (29 agosto 1973).
Si attua una scelta da parte di chi accetta volenterosamente il materno invito.
Chi vuole aderire al Movimento ed essere tenuto al corrente della sua attività, mandi per iscritto la sua adesione al Centro nazionale o regionale o, se questi non esistono ancora, indirizzi la sua domanda in Italia al:
Movimento Sacerdotale Mariano
Via Terruggia, 14
20162 Milano
La lettera di adesione però non servirebbe a nulla, se mancasse l'adesione interiore e, più ancora, la volontà di vivere e fare vivere la consacrazione alla Madonna.
È bene poi ricordare che la Madonna si rivolge non soltanto agli iscritti al M.S.M. quando parla dei suoi figli prediletti, ma a tutti quei Vescovi e Sacerdoti che a Lei si sono affidati e che si sforzano di vivere come suoi consacrati.
L'impegno di una totale consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dona ai Sacerdoti un profondo senso di fiducia e di serenità. Il credere, nelle circostanze concrete, che la Madonna è sempre vicina con l'ansia di aiutarci, come e meglio di quanto farebbe qualunque mamma, produce una sensazione di sicurezza, pur fra le sofferenze personali e le incertezze dei giorni che viviamo.
Si arriva al nocciolo del Messaggio evangelico, alla fede cioè nella Provvidenza di Dio, che ci porta ad accogliere ogni circostanza della vita con la filiale confidenza dei piccoli, che si abbandonano completamente al suo amore di Padre.
Cosi il passato viene affidato alla infinita misericordia del Cuore di Gesù; il futuro è atteso come dono della Provvidenza, che ci giungerà attraverso le mani della Mediatrice di ogni Grazia; e il presente viene vissuto con gioioso impegno, come bambini che giocano o che lavorano, sotto gli occhi della Mamma.
B).  Gli impegni caratteristici della sua spiritualità.
Sono tre gli impegni che caratterizzano la spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; l'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita; condurre i fedeli ad una vita di affidamento alla Madonna.
Le pagine che illustrano la spiritualità del Movimento sono desunte dalle Circolari 21, 23 e 24 di don Stefano Gobbi.
1) Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Si vivono tempi difficili, insicuri e dolorosi. Oggi il dragone rosso domina nel mondo ed è riuscito a costruire una civiltà atea. L'uomo, ingigantito dal progresso tecnico e scientifico, si è messo al posto di Dio ed ha costruito una nuova civiltà secolare. Questo radicale rifiuto di Dio è il vero castigo per l'odierna società. Essendo Dio il Salvatore e Gesù Cristo il solo Redentore dell'uomo, l'umanità oggi può salvarsi alla condizione che ritorni al Signore. Altrimenti essa corre il pericolo di distruggersi con le sue stesse mani. Ma come può essere salvata, se continua con ostinazione a rifiutare Dio, che può condurla alla salvezza?
Qui entra la funzione di Maria a motivo della sua maternità. Maria è madre di Gesù ed è stata costituita da Gesù vera madre di tutti gli uomini. Maria è dunque Madre anche degli uomini di oggi, di questa umanità ribelle e cosi lontana da Dio. Suo compito materno è quello di salvarla. E la Madonna, per poterla salvare, vuole farsi strada del suo ritorno al Signore. Lei agisce in ogni maniera e si dà molto da fare per questo ritorno. Ecco il significato di tante sue manifestazioni straordinarie, che oggi sono cosi numerose: vuole farci comprendere che la Mamma Celeste è presente ed opera in mezzo ai suoi figli.
Ella vuole agire di persona, ma non direttamente. Può agire attraverso quei figli che si consacrano al suo Cuore Immacolato, che si affidano a Lei completamente, in modo che in loro Lei stessa può vivere e manifestarsi. E vuole anzitutto operare attraverso i Sacerdoti, perché sono i suoi figli prediletti. È tipico della spiritualità del M.S.M. non formulare la dottrina della consacrazione, del resto già conosciuta nella Chiesa, ma proporre di farne la esperienza nella vita di ogni giorno. Per questo delinea un itinerario, che porta alla perfezione dell'affidamento alla Madonna e si sviluppa attraverso quattro tappe successive: abituarsi a vivere con Maria; lasciarsi da Lei interiormente trasformare; entrare con Lei in una comunione di cuori; finalmente rivivere Maria.
Il traguardo cui conduce il cammino della consacrazione, richiesta come primo impegno per appartenere al M.S.M., è dunque questo: lasciare che Maria viva ed operi in noi. «Voglio amare con il vostro cuore, guardare con i vostri occhi, consolare ed incoraggiare con le vostre labbra, aiutare con le vostre mani, camminare con i vostri piedi, seguire le vostre orme insanguinate e soffrire con il vostro corpo crocifisso» (10 luglio 1981).
Ora si comprende perché la Madonna domanda la consacrazione al Cuore Immacolato a chi vuole fare parte della sua schiera. Lei stessa vuole vivere ed agire nei suoi figli consacrati, in modo che essi diventino espressione del suo dolore e del suo amore materno, ed operino instancabilmente per ricondurre a Dio tutti gli uomini. Cosi l'umanità di oggi potrà giungere alla salvezza sulla strada dell'amore materno di Maria, che diventa il canale attraverso il quale può giungere a tutti l'amore misericordioso di Gesù.
La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è ordinata solo alla consacrazione del mondo; cioè al pieno ritorno del mondo alla perfetta glorificazione del Signore. Si comprende anche perché il Papa Giovanni Paolo II, nell'atto di consacrazione o affidamento al Cuore Immacolato di Maria, vede il mezzo più efficace per ottenere il dono della divina Misericordia sulla Chiesa e su tutta l'umanità (Dives in Misericordia, 15). E si illumina di profondo significato il gesto, sovente da alcuni criticato, che spesso ripete, con fervore ed intima gioia dell'anima, della sua personale consacrazione a Maria. Si capisce quello che fa in ogni parte del mondo, quando si reca nei Santuari più celebri, per consacrare al Cuore Immacolato le Chiese locali in cui si trova, durante i suoi frequenti pellegrinaggi apostolici.
La ragione profonda è che, nella consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, il Papa vede il mezzo più potente per ottenere sul mondo contemporaneo il dono prezioso dell'Amore Misericordioso di Gesù. «... Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione per l'umanità e per il mondo: per il mondo contemporaneo! ...Oh, quanto ci fa male quindi tutto ciò che, nella Chiesa e in ciascuno di noi, si oppone alla santità ed alla consacrazione! ...Siano benedette tutte quelle anime che obbediscono alla chiamata dell'eterno Amore. Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità, accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù, e danno alla Chiesa ed al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo» (Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Giovanni Paolo II, fatta il 13 maggio 1982 a Fatima).
2) L'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita.
La Chiesa è divina ed umana e, nella sua parte umana, è fragile e peccatrice ed ha cosi bisogno di fare penitenza. La Chiesa è Luce del mondo, «Lumen gentium», ma spesso i mali del mondo in cui vive diventano le malattie che attaccano la parte umana della Chiesa. Ciò è provato da quasi duemila anni della sua storia. Oggi la Chiesa vive in un mondo che ha costruito una nuova civiltà secolare. Lo spirito di questo mondo, o il secolarismo, entrato al suo interno, ha causato lo stato di grande sofferenza e di crisi in cui la Chiesa si trova. È il famoso «fumo di Satana», di cui ha parlato Papa Paolo VI, di venerata memoria1.
Il secolarismo, a livello intellettuale, diventa «razionalismo» ed, a livello di vita, diviene «naturalismo». A causa del razionalismo, oggi vi è la tendenza a interpretare in maniera umana tutto il mistero di Dio ed il deposito della verità rivelata, e cosi sovente si negano i dogmi fondamentali della fede e si diffondono gli errori più gravi in maniera nascosta ed ambigua.
Questi errori vengono talvolta insegnati anche in scuole cattoliche e poco o nulla si salva della Divina Scrittura e persino del Vangelo di Gesù. «Avete composto un vostro Vangelo con le vostre parole» (25 settembre 1976).
A motivo del naturalismo, oggi vi è l'abitudine di dare molto valore alla propria azione personale, alla efficienza ed alla programmazione nel settore apostolico, dimenticando il valore primario della Grazia Divina e che la vita interiore di unione con Cristo, cioè di preghiera, deve essere l'anima di ogni apostolato. Da qui ha origine la graduale perdita della coscienza del peccato come un male e la trascuratezza del sacramento della Riconciliazione, che ormai si è diffusa in tutta la Chiesa.
Contro questi errori che, in maniera subdola e pericolosa, insidiano l'integrità della fede, si è chiaramente pronunciato il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con la sua famosa intervista, pubblicata nel libro «Rapporto sulla fede»2. Ma anche il Magistero del Papa si pronuncia spesso con forza e con insistenza. Allora viene spontaneo domandarsi: come mai la Chiesa non è ancora uscita da questa sua profonda crisi di fede?
Il persistere ancora della crisi nella Chiesa dipende solo dalla sua interiore disunità. A causa di essa, oggi non tutti ascoltano e seguono quanto il Papa indica con il suo Magistero. La Madonna ha ottenuto alla Chiesa un grande Papa, consacrato al Suo Cuore Immacolato e che Lei stessa conduce su tutte le strade del mondo, per diffondere la Luce di Cristo e del suo Vangelo di salvezza e per confermare nella fede tutti, Pastori e greggi a loro affidati. Ma, attorno al Papa, spesso vi è un grande vuoto: il suo Magistero non è sostenuto da tutta la Chiesa e sovente la sua parola cade in un deserto.
Eppure il rinnovamento della Chiesa passa solo attraverso la sua interiore unità. Il cammino da percorrere è pertanto quello della piena unione di tutti i Vescovi, i Sacerdoti ed i fedeli con il Papa. Ecco spiegata la profonda ragione del secondo impegno del Movimento Sacerdotale Mariano. La Madonna domanda oggi di essere di esempio a tutti in questa unità. Esempio nell'amare il Papa, nel pregare e soffrire per Lui, nell'ascoltare e diffondere il suo Magistero, e specialmente nell'ubbidirgli sempre in tutto.
La Madonna vuole che nel clero ritorni l'esercizio umile e forte della virtù dell'ubbidienza. Naturalmente l'ubbidienza al Papa, il quale è punto di riferimento e di comunione con il Vescovo, implica la comunione di ubbidienza con il Pastore della propria diocesi e con i propri Superiori.
3) Condurre i fedeli all'affidamento alla Madonna.
Sin dall'inizio si è sentito che i religiosi ed i fedeli erano chiamati a fare parte di questo Movimento. Infatti il terzo impegno di un Sacerdote del M.S.M. è quello di condurre i fedeli, affidati alla sua cura pastorale, alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
«... Ma i Sacerdoti ora devono incominciare ad agire; per loro voglio tornare in mezzo ai miei fedeli, perché è con essi, attorno ai miei Sacerdoti, che Io voglio formarmi la mia schiera invincibile...» (1 novembre 1973).
Questo spiega perché il M.S.M., che è sorto in primo luogo per i sacerdoti, si apra anche sul vastissimo mondo dei laici, dando origine al Movimento Mariano.
C).     Il Movimento Mariano.
Esso è costituito da tutti i religiosi non sacerdoti e dai fedeli, che si impegnano a vivere una vita di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, in serena comunione con i loro preti ed i loro vescovi. Essi non sono uniti da alcun vincolo giuridico e possono liberamente operare nelle associazioni ecclesiali cui appartengono.
Come aderenti al Movimento Mariano, si impegnano in un'esperienza di vita totalmente affidata alla Madonna, perché siano da Lei aiutati a rimanere fedeli alla propria consacrazione battesimale, a divenire testimoni di comunione e di unità, in uno sforzo costante di conversione, per mezzo della preghiera e della penitenza.
1) Vivere il Battesimo.
Nell'atto di consacrazione, riportato alla fine del libro, per gli aderenti al Movimento Mariano, si legge: «Con questo atto di consacrazione intendiamo vivere, con te e per mezzo di te, tutti gli impegni assunti con la nostra consacrazione battesimale».
Queste parole mettono in evidenza come un fedele, che si consacra al Cuore Immacolato, viene aiutato dalla Madonna soprattutto a vivere oggi gli impegni assunti nel momento del Battesimo. È naturale che, in questi tempi, il cristiano, immerso in un mondo cosi secolarizzato, trovi molto difficile vivere la sua consacrazione battesimale.
Il Battesimo opera una radicale trasformazione: comunica la grazia e la stessa vita divina, configura a Gesù Cristo, di cui si diventa fratelli e che si deve rivivere nella propria vita. Ora, attraverso tutti i mezzi di comunicazione sociale, il cristiano viene facilmente strumentalizzato e persino manipolato dal mondo in cui vive, sicché spesso, quasi senza accorgersene, ne recepisce e ne condivide i valori, che si oppongono a quelli insegnati da Cristo. Così oggi quanti sono i battezzati che, nella vita di ogni giorno, giungono a tradire la consacrazione battesimale!
Come impegno specifico del Movimento Mariano, la Madonna domanda che i fedeli si consacrino al suo Cuore Immacolato; allora, come Mamma, dolcemente li conduce a vivere il loro battesimo, nella piena fedeltà a Gesù ed alla sua Chiesa.
2) Testimoni di comunione e di unità.
Ancora viene detto nell'atto di consacrazione per i fedeli: «Ti promettiamo di essere uniti al Santo Padre, alla Gerarchia ed ai nostri Sacerdoti, cosi da porre una barriera al processo di contestazione del Magistero, che minaccia le fondamenta stesse della Chiesa».
È questo un impegno caratteristico, che qualifica ogni fedele che appartiene al Movimento, e lo sollecita a diventare nella Chiesa sempre un elemento di comunione, di pacificazione e di unità. In questo periodo della sua purificazione, la Chiesa vive momenti di grande sofferenza.
Il M.S.M. vuole anzitutto partecipare pienamente a tutte le sofferenze della Chiesa, bevendo insieme con lei il calice di molte amarezze. Per questo non è mai chiamato ad agire con la critica, con il giudizio, e tanto meno con la condanna. Perciò non condivide, anzi apertamente rifiuta, il metodo oggi seguito da molti che pubblicamente, anche attraverso la stampa, criticano, in maniera acerba e cattiva, la santa Madre Chiesa.
Non si deve mai versare aceto sulle sue piaghe aperte e sanguinanti. Il solo aiuto che il Movimento vuole dare oggi alla Chiesa è quello dell'amore: di un amore filiale e misericordioso.
«Vi farò amare tanto la Chiesa. Oggi la Chiesa attraversa momenti di grande sofferenza, perché dai suoi figli è amata sempre di meno. Da tanti si vuole rinnovarla e purificarla solo con la critica, con attacchi violenti alla sua istituzione. Nulla si rinnova e si purifica senza amore» (9 novembre 1975). Impegno specifico del Movimento Mariano è quello di condurre i fedeli ad essere oggi testimoni di amore alla Chiesa.
Un amore che deve concretarsi in una presenza fedele ed appassionata, per condividere il suo dolore e portare con lei la sua grande Croce. Un amore soprattutto che porta ad essere, in ogni circostanza, elementi di coesione e di unità, così da contribuire a guarire la Chiesa da tante sue profonde e dolorose lacerazioni.
3) Impegno di conversione.
Viene ancora affermato, nella formula di consacrazione per i laici: «Ci impegniamo ad operare in noi quella interiore conversione tanto richiesta dal Vangelo».
La Madonna domanda anche ai fedeli, che appartengono al Movimento, un quotidiano impegno di conversione, sulla strada della preghiera e della penitenza.
Per questo, come Mamma attenta e preoccupata, li aiuta a fuggire il peccato, a vivere in grazia di Dio, li invita alla confessione frequente, ad una intensa vita Eucaristica, ad osservare sempre la Legge di Dio, con un particolare impegno a vivere la virtù della purezza specialmente da parte dei giovani e dei fidanzati, e la castità coniugale nel sacramento del matrimonio, secondo la dottrina di Cristo, recentemente riaffermata dal Magistero della Chiesa. E questo oggi diventa tanto necessario, per reagire ad una sfacciata impurità che viene ovunque diffusa, e se si vuole contribuire a rendere il mondo più pulito e più bello.
«I fedeli siano di esempio con un austero modo di vivere, con il ripudio di una moda sempre più provocante ed oscena, con l'osteggiare in ogni modo il diffondersi di stampe e di spettacoli immorali e questo continuo dilagare di fango, che tutto sommerge. Siano di esempio a tutti per la loro purezza, per la loro sobrietà e per la loro modestia. Fuggano tutti quei luoghi dove viene profanato il carattere sacro della loro persona. Formino, attorno ai miei Sacerdoti, il mio grande esercito bianco» (1 novembre 1973). Ormai sono decine di milioni i laici che, da ogni parte del mondo, hanno aderito al Movimento Mariano e spesso, proprio da loro, i Sacerdoti ricevono buon esempio, aiuto concreto e prezioso incoraggiamento.
D). I Cenacoli.
Si può dire che il M.S.M. opera in tutti gli ambienti della vita ecclesiale, in cui si trovano personalmente impegnati i suoi aderenti: dalle case religiose alle parrocchie, dal settore della teologia alla pastorale, dalla spiritualità all'apostolato missionario.
Quanto più un Sacerdote vive lo spirito del Movimento, tanto più si impegna con entusiasmo e fa proprie le iniziative della Chiesa. Talvolta però il Movimento si sviluppa, all'interno della vita ecclesiale, con una sua tipica attività che è quella di radunare i Sacerdoti ed i fedeli in incontri di preghiera e di fraternità, chiamati «Cenacoli».
1) Cenacoli regionali, diocesani e familiari.
I Cenacoli regionali e diocesani si sviluppano sempre in unione con il Vescovo del luogo il quale, o partecipa personalmente o, alle volte, manda il suo assenso e la sua benedizione. Questi Cenacoli offrono una invidiabile occasione per fare concreta esperienza di preghiera fatta insieme, di fraternità vissuta, e sono di grande aiuto a tutti nel superare dubbi e difficoltà, per procedere con coraggio sulla difficile via della consacrazione.
Fra i Sacerdoti, che si sono assunti il compito di radunare i confratelli, sono stati scelti i Responsabili del Movimento, a livello nazionale, regionale e diocesano. Dai Responsabili di ogni nazione si ricevono resoconti assai confortanti, in cui si assicura che i Cenacoli hanno sempre un maggiore sviluppo. I Cenacoli familiari sono oggi particolarmente provvidenziali, di fronte al grave disgregamento della vita familiare.
In essi una o più famiglie del Movimento si riuniscono in una medesima casa: si recita il Rosario, si medita sulla vita di consacrazione, si fa esperienza di fraternità comunicandosi reciprocamente problemi e difficoltà e si rinnova sempre insieme l'atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria. Si è ormai accertato che, dai Cenacoli familiari, le famiglie cristiane sono aiutate a vivere oggi come vere comunità di fede, di preghiera e di amore.
2)  La struttura dei Cenacoli.
La struttura dei Cenacoli è assai semplice. A imitazione dei discepoli, che erano riuniti con Maria nel Cenacolo di Gerusalemme, ci si ritrova insieme: - Per pregare con Maria. I Cenacoli devono essere anzitutto incontri di preghiera. Ma questa preghiera deve essere fatta con Maria. È per questo motivo che una caratteristica comune a tutti i Cenacoli è la recita del santo Rosario. Con esso si invita la Madonna ad unirsi alla nostra preghiera, si prega insieme con Lei, mentre da Lei stessa viene svelato alle anime il mistero della vita di Gesù.
«Il vostro Rosario, che nei Cenacoli recitate, assecondando la pressante richiesta della vostra Mamma Celeste, è come una immensa catena di amore e di salvezza, con cui potete avvolgere persone e situazioni e persino influire su tutti gli avvenimenti del vostro tempo. Continuate a recitarlo, moltiplicate i vostri Cenacoli di preghiera» (7 ottobre 1979).
- Per vivere la consacrazione.
Durante i Cenacoli ci si deve aiutare reciprocamente a vivere la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Ecco la via da seguire: abituarsi al modo di vedere, di sentire, di amare, di pregare e di operare della Madonna. A questo deve servire la pausa di meditazione che si fa nei Cenacoli, perché vi sono altri momenti e altri luoghi per gli aggiornamenti, che pure sono indispensabili per tutti. In genere questo spazio di tempo viene dedicato alla comune meditazione del libro del Movimento. Non rientra perciò nello spirito del Cenacolo trascorrerlo ascoltando dotte conferenze o aggiornamenti culturali, altrimenti si corre il pericolo di allontanarsi da quel clima di semplicità e di familiarità, che tanto rende fruttuosi i nostri incontri.
- Per fare fraternità.
Finalmente nei Cenacoli si è tutti chiamati a fare esperienza di una autentica fraternità. Non è forse questa una delle più belle esperienze, che si fa sempre in ogni Cenacolo? Quanto più si prega e si lascia spazio all'azione della Madonna, tanto più si sente di crescere anche nell'amore scambievole fra di noi.
«Perché vi voglio uniti in Cenacolo con Me? Per aiutarvi a volervi bene ed a vivere nella vera fraternità, in compagnia della Mamma. È necessario oggi che i miei Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si vogliano veramente bene, siano come fratelli riuniti dalla Mamma. C'è troppa solitudine, c'è troppo abbandono oggi per i miei Sacerdoti. Non li voglio soli: si aiutino, si amino, si sentano e siano veramente tutti fratelli» (17 gennaio 1974).
Al pericolo della solitudine, oggi particolarmente sentita e pericolosa per i Sacerdoti, ecco il rimedio offerto dalla Madonna: il Cenacolo, dove ci si riunisce con Lei per poterci conoscere, amare ed aiutare come fratelli.
E).  Un aiuto per la Chiesa.
Al termine di questa prima parte della Introduzione, dove soprattutto si è cercato di spiegare l'origine, la diffusione e la spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano, viene naturale porsi questa domanda: ma che significato ha questo Movimento oggi nella Chiesa? Fra moltissime associazioni che operano, a tutti i livelli, quale è la sua funzione nella vita ecclesiale? Alla domanda mi pare di dover dare questa semplice risposta: il M.S.M. è un aiuto, che la Mamma Celeste oggi offre alla Chiesa, perché avverta la sua presenza materna, sia consolata in mezzo a grandi sofferenze, e si senta sempre circondata dall'amore e dalla preghiera di tanti suoi figli.
Con il M.S.M.3 la Madonna vuole offrire alla Chiesa un valido aiuto a superare la dolorosa crisi della purificazione che sta vivendo in questi tempi. A causa di questa crisi, si vede che Ordini e Congregazioni religiose, una volta fiorenti, attraversano ora momenti di particolari difficoltà. Con la sua Opera la Madonna desidera aiutare tutti a superare con Lei i momenti attuali di sofferenza e perciò invita, prima i Sacerdoti, poi i Religiosi e i fedeli a consacrarsi al suo Cuore Immacolato ed alla più grande fedeltà al Papa ed alla Chiesa.
Il motivo per cui il Movimento non ha alcuna esistenza giuridica è perché tale aiuto possa più facilmente venire accolto da tutti. In ciò sta la sua debolezza, perché, non avendo una fisionomia giuridica, si trova nella impossibilità di chiedere quella approvazione ufficiale, che potrebbe facilitargli il cammino. Ma questa è anche la sua forza, perché, non imponendo alcun legame associativo, facilita i Sacerdoti ed i Religiosi ad aderirvi. Se si paragona la Chiesa ad un grande albero, direi che scopo del M.S.M. non è di aggiungere un altro ramo ai molti che ha, ma è quello di immettervi una forza segreta che, partendo dal Cuore Immacolato di Maria, si diffonde a tutti i rami della Chiesa, aiutandoli a svilupparsi ciascuno secondo la propria funzione e la sua particolare fisionomia, e comunicando a tutti maggiore vigore e bellezza.
Se poi si vuole conoscere quale è la qualità che maggiormente colpisce nel Movimento Sacerdotale Mariano, mi pare di dovere affermare che è la sua essenziale povertà. Il Movimento è cosi povero, che non ha neppure una sua esistenza ufficiale. E, non esistendo, è naturale che non possa essere, in alcun modo, catalogato. Talvolta, sorridendo, si dice fra di noi: siamo ormai oltre centocinquantamila Sacerdoti e decine di milioni di fedeli, che apparteniamo al Movimento Sacerdotale Mariano, ma in nessuna parte si trova la prova che esistiamo.
Il Movimento è cosi povero, che non può neppure possedere mezzi propri e non ha la possibilità di accettare lasciti né beni. Esso vive delle sole offerte, che la Provvidenza gli manda, per sopperire alle ingenti spese della stampa dei libri e della loro diffusione. Anche in ciò però ogni Centro nazionale si regola autonomamente per la vita del Movimento, in base ai mezzi che la Provvidenza mette a sua disposizione. Il Movimento è povero di appoggi umani, anche di quelli che potrebbero procurare gioia e conforto, in mezzo alle inevitabili difficoltà che si incontrano.
Tali potrebbero essere particolari raccomandazioni da parte dei Superiori, elogi ed incoraggiamenti delle autorità ecclesiastiche e vari altri attestati di benemerenza. Il sicuro appoggio che la Madonna ci vuole donare è il suo Cuore Immacolato. e la sola lettera di raccomandazione è quella che si trova scritta nella vita di ogni Sacerdote, che a Lei si consacra, perché sia cosi aiutato a giungere alla santità. Questa radicale povertà del Movimento Sacerdotale Mariano deve essere amata, benedetta e vissuta da ciascuno di noi. Perché è la stessa povertà di Maria, che si riflette nella sua Opera.
È la povertà della Regina del cielo, che si nasconde sotto le vesti di una semplice donna di casa. È la povertà della nostra Mamma Immacolata e tutta piena di Grazia, che si svela nel suo cosi semplice e normale modo di vivere, al servizio perfetto del suo sposo Giuseppe e del suo divin figlio Gesù. La povertà di Maria deve sempre riflettersi in questa sua Opera, perché anche il Movimento Sacerdotale Mariano deve esistere, diffondersi ed operare solo al servizio e come perfetto servizio di amore alla Chiesa.
Ecco perché il Movimento non deve avere neppure una sua propria esistenza: esso può vivere solo nella vita della Chiesa ed al servizio della Chiesa. La Chiesa, in questa maniera, può veramente essere aiutata a portare la sua grande Croce, in questi sanguinosi momenti della sua purificazione, e dalla luce che il Cuore Immacolato le dona, per mezzo di tanti suoi figli prediletti, è sostenuta a procedere verso il suo più grande splendore.
«Così, attraverso di voi che mi avete risposto, la mia Luce sempre più si diffonde nella Chiesa, e la Chiesa riprende vigore e fiducia, forza e nuovo slancio per l'evangelizzazione e la salvezza di tutti i popoli della terra» (14 novembre 1980).

1 Riferendosi alla situazione della Chiesa di oggi, il Santo Padre afferma [Paolo VI, sta parlando direttamente lui, in terza persona] di avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio». C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce. Dalla scienza, che è fatta per darci delle verità che non distaccano da Dio ma ce lo fanno cercare ancora di più e celebrare con maggiore intensità, è venuta invece la critica, è venuto il dubbio. Gli scienziati sono coloro che più pensosamente e più dolorosamente curvano la fronte. E finiscono per insegnare: «Non so, non sappiamo, non possiamo sapere». La scuola diventa palestra di confusione e di contraddizioni talvolta assurde. Si celebra il progresso per poterlo poi demolire con le rivoluzioni più strane e più radicali, per negare tutto ciò che si è conquistato, per ritornare primitivi dopo aver tanto esaltato i progressi del mondo moderno. (cfr. Omelia di Paolo VI del 29 giugno 1972 in occasione del IX anniversario del suo pontificato e della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo)
http://www.vatican.va/content/paul-vi/it/homilies/1972/documents/hf_p-vi_hom_19720629.html
2 cfr. in https://ocds-modena.webnode.it/ gli Insegnamenti di Papa Benedetto XVI.
3 La nascita del MSM “Movimento Sacerdotale Mariano” è attribuita a Don Stefano Gobbi quando nel 1972 prese parte ad un pellegrinaggio a Fatima e si mise a pregare nella Cappellina delle Apparizioni per alcuni sacerdoti traditori della loro vocazione. In questa precisa situazione, il Sacerdote avrebbe sentito dentro di se una ispirazione proveniente dalla Madonna stessa, che lo invitò a diventare un umile e povero strumento portatore del suo amore per riunire tutti i sacerdoti che si erano consacrati al suo Cuore Immacolato come devozione cattolica. Sempre nello stesso mese di Maggio, Don Gobbi chiese interiormente a Maria di avere un piccolo segnale di conferma, ed Ella glielo diede nel santuario dell’Annunciazione di Nazareth. Nell’Ottobre delle stesso anno ci fu il primo incontro di preghiera tra tre sacerdoti di un parrocchia di Como e ben presto le adesioni aumentarono fino ad arrivare, un anno dopo la fondazione, al primo raduno nazionale con la partecipazione di venticinque membri su ottanta in totale. Nel 1974 nacquero i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità, ovvero momenti di unione tra i sacerdoti stessi e i fedeli. Attualmente questo Movimento è presente in tutte le Nazioni dei cinque Continenti con i Responsabili di ogni nazione che seguono la formazione dei Cenacoli, raccogliendo le adesioni. I momenti di meditazione e di ispirazioni che Don Gobbi ha avuto nel corso delle sue preghiere per volere della Madonna sono definite “Locuzioni interiori” secondo la teologia cristiana e sono riportate nel libro “Ai Sacerdoti, figli prediletti della Madonna”. I punti cardini della spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano sono tre e vengono rappresentati: 1) dalla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria da parte dei sacerdoti, 2) dall’unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita e infine 3) dall’avvicinamento dei fedeli verso una devozione mariana.
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